Cenni Tecnici sul Wado Ryu

Il Wado Ryu Karate-do fu codificato dal maestro Hironori Otsuka Senior. L’aspetto più evidente e di differenziazioni riguardo ad altri stili di Karate, è che il Wado Ryu è una miscela perfetta tra Shinto-Yoshin-Ryu Jujitsu e Karate. Inoltre, a differenza degli altri stili di Karate che furono introdotti in Giappone da Okinawa, il Wado Ryu è considerato l’unico stile sviluppatosi interamente in Giappone.

keep calm and study wado ryu

keep calm and study wado ryu

Per Otsuka “ten-chi jin-ri-do” sono un’unione armoniosa che deve essere rispettata e ricercata con dedizione e disciplina. Il karate Wado ryu predilige movimenti rapidi, pone enfasi alle schivate (taisabaki), ai movimenti circolari (nagashi) e al rientro sull’avversario legando l’attacco con tecniche di gambe e di braccia, ma anche con tecniche di bloccaggio o di strangolamento legate al corpo a corpo, tipiche del già citato ju jujitsu.

Otsuka family

Il Wado ryu, inoltre, si caratterizza per le posizioni più alte rispetto a stili come lo Shotokan. Pur con kata simili gli obiettivi marziali diversi: lo Shotokan esprime potenza, il Wado ryu scioltezza. Lo stile di Ostuka, ha avuto un certo eco nell’ambito delle competizioni, anche per la sua maggior applicazione sui quadrati di gara, dove le tecniche di schivata, velocità e dinamismo, lo hanno reso forse più facilmente adattabile alla mentalità sportiva che si trova nella nostra società occidentale. Ostuka fu presto attorniato da validi allievi poi divenuti ottimi maestri tra i quali segnaliamo i più importanti: Shiomitsu, Suzuki, Ogami, Mochizuchi, Toyama e, non per ultimo, il figlio stesso ed attuale prosecutore dello stile, Othsuka Junior.

Il nome completo dello stile Wado Ryu

Il nome completo dello stile Wado Ryu

Tornando al nome dello stile, il termine armonia non va inteso direttamente come un termine “pacifista” (anche se poi la tendenza di tutto il bushido è verso un uso consapevole e “non violento” delle arti marziali) piuttosto come un’indicazione di metodo, laddove l’uso della cedevolezza e della flessibilità è preferibile all’uso della forza bruta.

Le basi tecniche del Karate Wado ryu sono fondate su tre principi: San-mi-ittai, tre in uno. Sono tre azioni differenti ma con lo stesso obiettivo, essere eseguite insieme.

  • Ten-i : spostamento del corpo (l’adattabilità della posizione)
  • Ten-tai: rotazione del corpo (rendere il corpo sottile)
  • Ten-gi: tecnica con il giusto timing (hyoshi)

San-mi-ittai: i tre principi sopra insieme vanno eseguiti come fossero uno solo, sempre preservando l’integrità del singolo principio.

Tre azioni diverse che devono fondersi con la stessa energia, il “ki“.

San-mi-ittai va eseguito in combinazione con i tre principi fondamentali del Wado ryu: Noru (avvolgere), Nagasu (lasciar passare), Inasu (deviare) il tutto insieme al tai-sabaki.

In questo contesto nel Wadō-Ryū si evidenzia la necessità di:

  • Muda na chikara o irenai: evitare ogni uso inutile della forza nei movimenti;
  • Muda na dosa o shinai: evitare l’uso di inutili movimenti;
  • Muda na waza o tsukawa nai: evitare l’uso di tecniche incorrette o inutili.

Quattro principi fondamentali del Wado Ryu

Il Karate-dō Wadō-ryū predilige, come detto, movimenti rapidi, pone enfasi sulle schivate e movimenti del corpo (taisabaki), sui movimenti circolari (nagashi) e al rientro sull’avversario legando l’attacco con tecniche di gambe e di braccia, ma anche con tecniche di bloccaggio o di strangolamento legate al corpo a corpo, tipiche del già citato ju jujitsu.
Inoltre nel Wadō-ryū si pone l’accento sulla fluidità e sulla rilassatezza del corpo e delle
posizioni (stabili ma rilassate), infatti solo da una posizione rilassata e “morbida” è possibile ottenere un movimento fluido e veloce alla fine del quale incontriamo un attimo di massima contrazione (kime) per poi tornare a mantenere il corpo in uno stato fluido e rilassato. Da questa predilezione nei movimenti, derivano i quattro principi fondamentali del Wadō-ryū:

NAGASU: assorbire come l’acqua, avvolgere.
INASU: scivolare come una goccia di rugiada, lasciar passare.
NORU: fluttuante come l’onda del mare, legare l’attacco.
NOGARE: scivolare all’indietro, distanziarsi dopo un attacco.

Hironori Otsuka I e il figlio Otsuka II

Hironori Otsuka I e il figlio Otsuka II (Jiro) – Long Island, 1965

Ciò nonostante il Wado ryu andrebbe visto al di là della mera prospettiva agonistica (che oggi trova nuove varianti e nuovi ibridi). Andrebbe, infatti, preso in considerazione per tutto il suo bagaglio tecnico che, purtroppo, a molti praticanti di Wado ryu è sconosciuto e che lo caratterizzano per posizioni e movimenti fisiologicamente compatibili con il corpo umano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.